La corsa delle onde by Maggie Stiefvater

La corsa delle onde by Maggie Stiefvater

autore:Maggie Stiefvater [Stiefvater, Maggie]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788858636527
Google: RC2hZgzPeOQC
editore: Rizzoli
pubblicato: 2012-09-19T13:21:20+00:00


CAPITOLO TRENTATRÉ

SEAN

La mattina dopo trovo l’isola immersa in un silenzio spettrale. La frenesia della notte appena trascorsa lasciava presagire che l’addestramento sarebbe cominciato molto presto oggi, ma non c’è alcun movimento nelle stalle, nessun rumore per strada. Sono contento: ho moltissime cose da fare nelle prossime ventiquattr’ore. Alzo lo sguardo al cielo. Una soffice trapunta di nuvole nasconde il sole e, più in basso, nuvole più piccole si rincorrono incalzanti. Saprò meglio quanto tempo mi resta prima dell’arrivo della tempesta quando vedrò l’oceano.

Nel silenzio irreale del mattino, faccio uscire i purosangue più giovani per scaldarsi con un po’ di esercizio e brucare l’erba prima che il tempo volga al peggio, poi raccolgo le mie cose da portare alla spiaggia. Due secchi e le tasche piene di debole magia.

Sto per uscire quando sento una voce. «Non sei uno che va in chiesa, dunque.»

«Buongiorno, signor Holly» rispondo.

Il suo abbigliamento dev’essere quello che in America considerano il massimo dell’eleganza domenicale: un maglione bianco con lo scollo a V, una giacca leggera, pantaloni kaki sportivi. Sembra pronto per una di quelle foto che appaiono sulla cronaca mondana dei giornali del continente.

«Buongiorno» ricambia Holly. Sbircia nei miei secchi e si ritrae con una smorfia. Sono pieni di letame puzzolente di Corr e perfino io ho difficoltà ad abituarmi all’odore. «Santa Maria e Cocacola! È insopportabile.» Notando che sto combattendo per aprire il cancello senza appoggiare i secchi, lui me lo apre e lo richiude, seguendomi con aria amichevole. «Non sei un credente?»

«Credo nella stessa cosa in cui credono loro» dico, indicando con un cenno del mento la città e San Columba. «Solo che non credo si possa trovare in un edificio.»

Il terreno è molle e vagamente odoroso di letame mentre mi avvio lungo i sentieri, diretto alla costa che delimita la maggior parte dei pascoli di Malvern. Si trova sul lato opposto dell’isola rispetto alla spiaggia delle corse. Anche qui ci sono delle scogliere, sebbene più basse e frastagliate, con molte più spiaggette e anfratti dove l’oceano e le creature che lo abitano possono spingersi fino a riva.

Holly mi raggiunge con una leggera corsa e afferra il manico di uno dei secchi che sto portando. Sbuffa per il peso ma non commenta.

«Cosa sta facendo?» domando.

«Cerco Dio» mi risponde, mettendosi al passo con me. «Se dici che è là fuori, magari darò un’occhiata.»

Non sono sicuro che troverà il suo Dio condividendo questo lavoro con me, ma non protesto. C’è parecchia strada da fare fino alla costa e un po’ di compagnia non sarà poi così terribile. A mano a mano che ci allontaniamo dal riparo degli edifici, il vento diventa più insistente e spazza i campi con le sue raffiche violente. Le uniche tracce di civiltà sono i muretti di pietra che demarcano i pascoli di Malvern. Risalgono a molto tempo prima delle mandrie di Malvern: sono una parte di Thisby che molti hanno dimenticato.

A favore di Holly c’è da dire che cammina in silenzio per lunghi minuti prima di chiedere: «Cosa andiamo a fare, esattamente?»

«Sta per arrivare una tempesta» rispondo.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.